Ho visto e ascoltato l’intervista (dal punto di vista giornalistico, meritoria) al sindaco Angelo Tudisca, dove vengono difese le barriere soffolte già esistenti e sponsorizzate le nuove che devono ancora essere collocate, come necessarie per la difesa delle abitazioni di via Nazzario Sauro a Castel di Tusa. Il tutto, condito (in)sapientemente con la necessità di garantire un funzionale «scalo di alaggio» per i pescatori, che è cosa ingegneristicamente tutt’affatto diversa dalla precedente, enunciata finalità.
Infatti, mentre lo scalo di alaggio necessita stabilmente di una struttura protettiva che ne impedisca l’«insabbiamento» (per chiarirsi le idee in proposito, basta andare a parlare con i pescatori di Santo Stefano di Camastra, che con questo fenomeno hanno dovuto fare i conti molte volte), la «difesa della costa», e dunque delle abitazioni, abbisogna al contrario di un regolare (o superiore) apporto di materiale solido (sabbia, ghiaia, pietre…) per tenere congruamente a bada la potenza distruttiva delle onde. Per questa ragione, è sempre preferibile che scali di alaggi e abitazioni non si trovino sulla stessa linea di costa, e quando ciò non sia concretamente possibile, occorre prevedere per le seconde misure strutturali di protezione (banchine, moli e similari), tali da tenerle al riparo da sgradite sorprese.
Ora, si dà il caso che le barriere soffolte, mentre hanno egregiamente assolto alla prima funzione (lo svuotamento della spiaggia, fino ad «appendere alle funi del cielo» le docce , hanno di converso clamorosamente mancato (e non poteva essere altrimenti) alla seconda, fino a «denudare» per lunghi pericolosi tratti il muro di contenimento, che oltretutto si è «rivelato» di cattivissima esecuzione strutturale (per non usare parole più forti, ma anche più pertinenti), a riprova non solo dell’ignoranza sui reali e prevedibili riverberi delle barriere, ma anche e soprattutto della malafede finalistica di quanti vi hanno irresponsabilmente pontificato sopra.
Per questa ragione, occorre a mio parere fermare, finché siamo in tempo, l’ulteriore progetto di scempio già programmato e finanziato, magari usando quei soldi per riparare ai guasti che si sono già ampiamente prodotti e prima che la forza fisica della natura ci obblighi drammaticamente a prendere atto di aver fatto male ad averla così imprudentemente sfidata.
Il Sindaco pensa cose tutt’affatto diverse?, ci dica allora dove e perché siamo noi in errore, ci spieghi per quale «altra» ragione la spiaggia, in alcuni tratti, si è riempita più del normale mentre in altri si è svuotata. Nel trattare questo argomento ho avuto modo di segnalare due importanti studi (e altri ancora se ne potrebbero aggiungere): il Sindaco ne possiede altri?, li renda pubblici, in modo che li possiamo confrontare e, all’occorrenza, visto che si sta parlando dell’incolumità di persone e cose assai importanti, si organizzi un contraddittorio tra esperti, in modo da rendere partecipi tutti i cittadini.
Saluti a tutti.
il progetto muove dal fatto che
più a terra che o chianu ci sono una serie di case sfitte, inagibili e/o inutilizzate che se acquistate e/o ristrutturate ad arte, potrebbero aumentare la capacità ricettiva del nostro progetto.
Personalmente qualche anno fa grazie anche agli amici del centro storico di Mistretta, ho presentato un progetto compresa l'ipotesi di "ristrutturazione tipo" il tutto pubblicato in un opuscolo distribuito anche con il tabulario.
Di questo ne hanno certamente copia, Rosario Muni, Paolo Lidestri, Pino Siragusa e qualche altro amico del Tabulario. Quindi se sei/siete interessati magari lo potete recuperare facilmente. L'investitore che all'epoca ho incontrato a Milano, voleva coniugare "mare e monti" quindi il progetto prevedeva uno sviluppo su Mistretta e Tusa.
In sintesi, circa 200 case per una capacità ricettiva di circa 450 posti letto a regime.
Letizia Nucara pubblicò la notizia sul Giornale di Sicilia, l'allora Sindaco di Tusa (Ing. Di Maggio) ne parlò, come progetto suo, nell'ambito di un convegno a Castel di Lucio sullo sviluppo comprensiorale; poi calo' il silenzio.
Come tutte le cose sono rimaste sulla carta (vedi sviluppo del porticciolo di Castel di Tusa, sviluppo del Consorzio della Valle dell'Halesa (vedi a tal proposito atti ex concvegno con progetto presentato dal prof. Purpura dell'Univ. di Palermo), fruibilità del bosco di Tardara.......... e chi ne ha più ne metta.
Credo che per oggi ho scritto abbastanza, non vorrei monopolizzare il blog, buona discussione a tutti
Caro Lucio, vista l'importanza del tema mi piacerebbe che venisse creato un post apposito per poterlo adeguatamente approfondire.
Cmq lo dirò con un nuovo post, è importante per una buona organizzazione del blog lasciare i commenti nel post principale, altrimenti chi guarda il blog si trova smarrito.
Il tuo Post potrebbe chiamarsi "Paese albergo" vedi tu. E' importante che lì venga trattato solo questo argomento!
Saluti tChNu
....Aspettando il tuo post!
Caro Lucio interessante il tuo progetto, ma come tutte le cose è rimasto sulla carta. PERCHE'??
Se capiamo il perchè probabilmente riusciamo a capire se ancora oggi tale progetto è proponibile o meno.
Saluti